L’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici

Quello dell’eliminazione delle barriere architettoniche all’interno e all’esterno degli edifici è un tema caldo, che scuote il panorama normativo italiano già da decenni.

Dagli anni’70 (periodo in cui hanno fatto la loro comparsa le prime leggi al riguardo) a oggi, le cose sono molto cambiate e la sensibilità nei confronti del tema e delle esigenze reali che le persone con disabilità possono avere si è decisamente evoluta.

Non a caso, come sottolinea il decreto 236 del 1989, eliminare le barriere architettoniche non vuol dire solo sostituire una scala con una pedana, ma interessarsi a una gamma molto più ampia di interventi che possono facilitare la vita di queste persone, rimuovendo qualsiasi impedimento che renda complesso l’utilizzo di un determinato spazio.

Nei prossimi paragrafi spieghiamo quali sono i principali interventi atti al superamento delle barriere architettoniche e quali detrazioni prevede la legge.

Leggi e provvedimenti per eliminare le barriere architettoniche dagli edifici

Per la legge, abbattere le barriere architettoniche significa agire con tre tipologie di interventi. Il primo riguarda l’accessibilità di un edificio, ossia il fatto che una persona con ridotta capacità motoria possa varcarne la soglia in sicurezza e autonomia e possa allo stesso modo raggiungere e fruire degli spazi interni. Si parla poi di visitabilità, ossia la possibilità, da parte del cittadino con disabilità motoria e/o sensoriale di utilizzare gli spazi cosiddetti “di relazione”, come i luoghi di lavoro o le aree comuni di un appartamento. Infine, l’adattabilità riguarda la possibilità di intervenire sugli spazi in futuro, e senza costi eccessivi, al fine di renderli sempre più accessibili e fruibili da parte di tutti.

Vediamo quindi quali interventi possono essere attuati per il superamento delle barriere architettoniche e quali sono le detrazioni previste.

Gli interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche

Per eliminare le barriere architettoniche possono essere previsti degli interventi di adeguamento delle strutture esistenti. L’alternativa è impegnarsi a monte per una progettazione accessibile che renda l’edificio fruibile da parte di tutti.

La legge n. 13 del 1989 riassume un elenco degli interventi di adeguamento di strutture ed edifici esistenti atti al superamento delle barriere architettoniche e attuabili in relazione al caso specifico. In particolare, la legge fa riferimento agli interventi per facilitare la deambulazione delle persone (nei quali rientrano le opere riguardanti rampe, scivoli, ma anche le pareti e ambienti comuni come il bagno e la cucina). Vi sono poi gli adeguamenti agli impianti, ad esempio quelli pensati per facilitare l’uso dei sanitari, i maniglioni, e così via. Infine, vi sono gli interventi per adeguare l’ambiente domestico, e dunque gli arredi, gli elettrodomestici, il piano cottura della cucina, ecc.

Come deve essere progettato un edificio accessibile? Il progettista dovrà tenere conto in primo luogo delle dimensioni degli spazi e di come questi si distribuiscono all’interno di un immobile. Dovrà concepire corridoi, pendenze e percorsi in base all’uso reale che le persone faranno degli ambienti e immaginare come agevolare la mobilità di un utente con sedia a rotelle o altri ausili. Gli ambienti dovranno poi essere adeguatamente segnalati, ricorrendo ad esempio anche a indicazioni acustiche e luminose adatte a persone con disabilità visiva e uditiva.

Inoltre, già in fase di progettazione è possibile prevedere la presenza di ausili come montascale e piattaforme per agevolare lo spostamento da un piano all’altro dell’edificio e il superamento in sicurezza delle scale. A questo proposito, ricordiamo che l’installazione di un montascale o di un ascensore rientra tra gli interventi realizzabili con attività edilizia libera, come stabilito dal decreto del 2 marzo 2018, così come la riparazione e la sostituzione di questi strumenti, purché l’opera non incida sulla struttura portante dell’edificio. In alcuni casi, prima di installare un montascale per esterni, ad esempio nell’area comune di un condominio, occorre munirsi dell’autorizzazione paesaggistica.

Le detrazioni previste

Come ricorda il portale dell’Agenzia delle Entrate (che vi invitiamo a consultare per ulteriori approfondimenti), è possibile usufruire di alcune detrazioni previste per gli interventi di ristrutturazione edilizia volti all’eliminazione delle barriere architettoniche.

In particolare, lo stato prevede: una detrazione Irpef del 50% su un importo di massimo 96.000 euro, per spese sostenute fino al 31 dicembre 2021; una detrazione del 36% su un importo di massimo 48.000 euro, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022.

Tra gli interventi per i quali è possibile richiedere l’agevolazione, vi sono l’installazione di ascensori e montascale, ma anche la realizzazione di strumenti tecnologici che facilitino la mobilità delle persone con disabilità. È possibile, poi, installare un ascensore esterno e, ancora, sostituire le scale con rampe e pedane anche in un contesto condominiale, purché si rispettino i requisiti di legge.

Non rientra nel campo di interesse della detrazione l’acquisto di tastiere, telefoni, schermi a tocco o altri strumenti considerati sussidi tecnici e informatici. Per questi, infatti, è prevista la detrazione Irpef del 19%.

Ricordiamo, inoltre, che per i lavori volti all’eliminazione delle barriere architettoniche effettuati a partire dal mese di gennaio 2021 è prevista la richiesta del Superbonus, ossia la detrazione del 110%. In questo caso, però, gli interventi per favorire la mobilità delle persone con disabilità devono essere realizzati in concomitanza con opere come la sostituzione degli impianti di climatizzazione o l’isolamento termico dell’edificio. In alternativa, è possibile optare per la cessione del credito di imposta o per lo sconto in fattura.

La detrazione del 110% può essere richiesta per lavori eseguiti entro il 30 giugno 2022 e sarà applicata in quattro o cinque rate uguali a seconda del periodo in cui è avvenuto l’intervento.

Infine, ancora un consiglio. Nel caso in cui siate interessati ad acquistare un immobile vi suggeriamo la lettura delle nostre guide sugli incentivi previsti per la ristrutturazione e su come scegliere la tipologia di mutuo più conveniente. Se cercate un appartamento a Milano vi invitiamo a contattarci, saremo felici di consigliarvi e seguirvi nella trattativa.

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