H1 Quando e come ridiscutere il mutuo

 

Non è noto a tutti che, anche a distanza di tempo, è possibile mettere in discussione le condizioni stabilite con la propria banca riguardo il pagamento del mutuo. Un’opportunità che, negli ultimi anni, molti contribuenti hanno deciso di non lasciarsi sfuggire, complice la crisi finanziaria che ha messo i mercati in ginocchio e le forti variazioni a cui sono andati incontro i tassi di interesse.

Prima di entrare nel merito della questione e spiegare cosa significa ridiscutere il mutuo, vogliamo darvi alcune informazioni utili nel caso in cui siate interessati ad acquistare casa con la richiesta di un finanziamento. Vi suggeriamo quindi la lettura dei nostri articoli sulle diverse tipologie di mutuo esistenti, sulle formule più convenienti nell’ultimo periodo e sulla possibilità di ottenere un mutuo senza avere un contratto di lavoro. Se invece non desiderate richiedere alcun finanziamento per l’acquisto del vostro immobile, vi invitiamo a leggere la nostra guida su come comprare casa senza mutuo.

 

H2 Piccola guida alla rinegoziazione del mutuo

 

La rinegoziazione fa capo alla Finanziaria del 2008, per la quale la variazione degli accordi di mutuo può essere concordata mediante scrittura privata tra le parti interessate e senza spese da parte del richiedente.

Richiedente e istituto di credito possono quindi trovare un accordo fra di loro, senza che si renda necessario l’intervento di un notaio. Il documento che le due parti produrranno e firmeranno stabilirà sia l’assenza di spese aggiuntive e sia l’eventuale mantenimento, per il richiedente, delle agevolazioni stabilite in origine.

H3 Cosa vuol dire ridiscutere il mutuo

 

In sintesi, ridiscutere un mutuo vuol dire variare alcune delle condizioni accettate quando il contratto di mutuo è stato stipulato. La rinegoziazione può essere accettata solo quando si è verificata una variazione della situazione finanziaria del debitore. Ad esempio, quando il soggetto si trova impossibilitato nel rispettare i pagamenti delle rate del mutuo concordate con la banca, oppure quando gli si presenta l’opportunità di estinguerlo prima del previsto.

Gli elementi che possono essere soggetti a rinegoziazione sono soprattutto la durata del contratto di mutuo, la tipologia di contratto (ad esempio se si desidera passare da una formula a tasso fisso a una a tasso variabile) e il tasso di interesse (il cui andamento dipende sempre dal mercato).

 

H3 Come richiedere la rinegoziazione del mutuo

 

Innanzitutto, come abbiamo accennato, per poter ridiscutere il mutuo occorre che banca e contraente siano entrambi d’accordo nel voler procedere con la variazione.

Una volta stabilito questo passaggio, il contraente deve trasmettere all’istituto creditore una richiesta di rinegoziazione del mutuo che può sia presentare direttamente in filiale che recapitare tramite raccomandata. La richiesta dovrà chiaramente essere corredata dall’indicazione delle motivazioni che sottostanno alla volontà di revisione delle condizioni.

H3 Quanto costa ridiscutere il mutuo

 

La rinegoziazione del mutuo non comporta alcun costo in quanto, come detto all’inizio, consiste in una semplice scrittura privata tra il richiedente e la banca erogatrice del mutuo. Non occorre dunque preoccuparsi di sostenere spese notarili, tasse e imposte o costi relativi all’apertura di una nuova pratica di mutuo. La pratica rimane infatti sempre la stessa, fatta eccezione per gli elementi per i quali è stata richiesta la variazione.

Inoltre, le agevolazioni fiscali concordate in precedenza e godute dal contraente fino a quel momento continueranno a essere valide anche a rinegoziazione avvenuta.

H3 Cosa fare se la banca non accetta di ridiscutere il mutuo?

A questa domanda ha risposto nel 2007 la legge Bersani, mediante l’introduzione del procedimento di surroga, utile nel caso in cui la banca non voglia accettare la rinegoziazione del mutuo.

La surroga consente il trasferimento del mutuo presso un’altra banca, con l’obiettivo, appunto, di poter beneficiare di condizioni e tassi di interesse più favorevoli.

In particolare, la surroga (o portabilità) comporta:

 

ELENCO PUNTATO

Che il trasferimento del mutuo avvenga senza spese

Che possano essere modificati elementi come il tasso di interesse, la durata del mutuo e lo spread.

Che non vi siano spese aggiuntive e accessorie da sostenere a carico del debitore.

Che l’ipoteca aperta dall’istituto di credito precedente rimanga valida, ma venga solo aggiornata con i dati relativi alla nuova banca.

Che l’importo concordato per il mutuo rimanga invariato: il debitore dovrà quindi versare alla nuova banca solo la cifra residua dalla precedente gestione.

Per ottenere la portabilità del mutuo occorre inoltrare la richiesta sia alla nuova banca che alla precedente. Per evitare sanzioni, quest’ultima è obbligata per legge a dare l’ok al passaggio entro trenta giorni dalla data della richiesta. La banca presso la quale si intende trasferire il mutuo può invece rifiutare di concedere la surroga.

 

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